Il 22 febbraio alle 12.51 un devastante terremoto ha colpito Christchurch, la seconda città della Nuova Zelanda. Attualmente il bilancio è di 113 morti e circa 200 dispersi. Christchurch è anche la base dei Crusaders, la franchigia della provincia di Canterbury che ha vinto 7 volte il torneo di Super Rugby dell'emisfero sud. Un giornalista di Christchurch ha scritto questo articolo che meglio di ogni altra considerazione può far capire il significato di questa squadra per i Cantabrians, gli abitanti di Canterbury.
Io vivo in una zona di guerra. Almeno questo è quello che sembra e si sente. Vedo gente senza nulla, in mezzo a persone con qualcosa, ma nessuno può sfuggire alla violenza del terremoto quando succede e continua ad accadere, scossa dopo scossa. Le nostre strade e case sono danneggiate, la nostra bella città in rovina, il nostro modo di vivere è cambiato e c'è dolore nei nostri cuori dietro le lacrime che tratteniamo per coloro che abbiamo perso. I media vanno giro per la città con le loro macchine fotografiche e, con la scusa che sono là per portarvi la storia, mostrano al mondo la devastazione che un terremoto può infliggere, strizzano l'ultima goccia di insincerità dal pianto rotto delle interviste, e poi se ne vanno in cerca di qualcos'altro che catturi l'attenzione tv, lasciandosi alle spalle il caos che li ha accolti e i poveri sfortunati che hanno intervistato.
Ho poco tempo per i media e il loro presentatori e, come avrete notato, le leggi sulla diffamazione mi impediscono di esprimere pienamente la mia opinione, basti dire però che ci sono notizie e ci sono notizie emotive. Come giornalista anche io sono colpevole per aver scritto notizie emotive, perché io sono molto emotivo sul mio rugby e i miei Crusaders. Faccio qualcosa di emotivo quando guardo i miei Crusaders riemergere dalla catastrofe in cui tutti si sono trovati, mettere da parte i propri problemi personali, della casa e della famiglia, e in una città diversa diventare team leader nel Super Rugby e dispensare ad altri una proverbiale batosta.
In questo caso per loro il rugby non è solo un gioco, ma una espressione di solidarietà e coraggio. Per ogni Cantabrian sono eroi che hanno superato quello che è stato loro inflitto e che forniscono alla loro gente la leadership e la determinazione di non essere secondi a nessuno. Questi Crusaders non sono solo una squadra di rugby. Essi incarnano la determinazione e tutto ciò che di buono c'è a Canterbury. Sono l'ispirazione, il cuore e lo spirito di ogni Cantabrian che sta affrontando ostacoli insormontabili. Il cuore pulsante di una città batte con orgoglio quando i suoi figli rugbisti indicano la strada vincente per le persone che amiamo. Christchurch è una città molto viva e nonostante i tubi rotti, le famiglie divise, i mezzi di sussistenza devastati, nessuno potrà mai devastare il suo spirito. Molto tempo dopo che sarà finito il sensazionalismo delle notizie, la città risorgerà con lo stesso spirito dei suoi Crusaders. Chi ha lasciato la città tornerà, e sorgerà una città più forte.
A volte un evento come il terremoto Christchurch ci può scuotere fino a non credere a quello che vediamo e a quello che ci viene detto. Inizialmente vi è intorpidimento e incredulità fino a quando non ci rendiamo conto che viviamo in un paese che è soggetto a una violenza naturale. È questa la consapevolezza che genera il dolore autentico che sgorga da ogni neozelandese e raggiunge chi è colpito dalla tragedia. Quando noi sanguiniamo, loro sanguinano. Anche amici di altri paesi sono toccati e altruisticamente donano tempo e competenza, corrono in aiuto di queste persone nella città caduta, per sostenere e dare loro conforto in queste avversità della vita.
Christchurch è una città molto orgogliosa; Canterbury è una provincia molto orgogliosa e la Nuova Zelanda è un paese molto orgoglioso. I Cantabrians sono fieri di considerare i nostri Crusaders il meglio del meglio. Ma più di tutto, i Cantabrians vorrebbero far sapere a tutti i nostri amici vicini e lontani che li ringraziamo per esserci stati quando abbiamo avuto bisogno di loro.
Ho poco tempo per i media e il loro presentatori e, come avrete notato, le leggi sulla diffamazione mi impediscono di esprimere pienamente la mia opinione, basti dire però che ci sono notizie e ci sono notizie emotive. Come giornalista anche io sono colpevole per aver scritto notizie emotive, perché io sono molto emotivo sul mio rugby e i miei Crusaders. Faccio qualcosa di emotivo quando guardo i miei Crusaders riemergere dalla catastrofe in cui tutti si sono trovati, mettere da parte i propri problemi personali, della casa e della famiglia, e in una città diversa diventare team leader nel Super Rugby e dispensare ad altri una proverbiale batosta.
In questo caso per loro il rugby non è solo un gioco, ma una espressione di solidarietà e coraggio. Per ogni Cantabrian sono eroi che hanno superato quello che è stato loro inflitto e che forniscono alla loro gente la leadership e la determinazione di non essere secondi a nessuno. Questi Crusaders non sono solo una squadra di rugby. Essi incarnano la determinazione e tutto ciò che di buono c'è a Canterbury. Sono l'ispirazione, il cuore e lo spirito di ogni Cantabrian che sta affrontando ostacoli insormontabili. Il cuore pulsante di una città batte con orgoglio quando i suoi figli rugbisti indicano la strada vincente per le persone che amiamo. Christchurch è una città molto viva e nonostante i tubi rotti, le famiglie divise, i mezzi di sussistenza devastati, nessuno potrà mai devastare il suo spirito. Molto tempo dopo che sarà finito il sensazionalismo delle notizie, la città risorgerà con lo stesso spirito dei suoi Crusaders. Chi ha lasciato la città tornerà, e sorgerà una città più forte.
A volte un evento come il terremoto Christchurch ci può scuotere fino a non credere a quello che vediamo e a quello che ci viene detto. Inizialmente vi è intorpidimento e incredulità fino a quando non ci rendiamo conto che viviamo in un paese che è soggetto a una violenza naturale. È questa la consapevolezza che genera il dolore autentico che sgorga da ogni neozelandese e raggiunge chi è colpito dalla tragedia. Quando noi sanguiniamo, loro sanguinano. Anche amici di altri paesi sono toccati e altruisticamente donano tempo e competenza, corrono in aiuto di queste persone nella città caduta, per sostenere e dare loro conforto in queste avversità della vita.
Christchurch è una città molto orgogliosa; Canterbury è una provincia molto orgogliosa e la Nuova Zelanda è un paese molto orgoglioso. I Cantabrians sono fieri di considerare i nostri Crusaders il meglio del meglio. Ma più di tutto, i Cantabrians vorrebbero far sapere a tutti i nostri amici vicini e lontani che li ringraziamo per esserci stati quando abbiamo avuto bisogno di loro.
Michael Warren
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