venerdì 22 luglio 2011

Samoa non fa prigionieri

La vittoria di Samoa sull'Australia a Sydney (32-23) è stato uno dei risultati più sorprendenti degli ultimi anni. Ecco come lo ha celebrato il Samoa Observer: senza fare prigionieri, come sul campo.


Nelle fasi finali della straordinaria vittoria sui Wallabies, i samoani correvano verso l'arcobaleno comparso sopra la tribuna sud dell'ANZ Stadium. Giusto un'aggiunta alla natura surreale di un test memorabile in cui ai samoani è stata consegnata la più inattesa pentola d'oro conquistando la più inaspettata delle vittorie, guidando il match per tutti gli 80 minuti e gettando i Wallabies nel caos. Un trionfo completo, con i Wallabies mai in partita e fortunati a contenere in nove punti la sconfitta contro una nazionale ritenuta minore.
E i segnali che i Wallabies erano in grande difficoltà erano emersi poco dopo il calcio d'inizio. Hanno subito cominciato a cedere nella battaglia del breakdown, perdendo palla contro la pura forza fisica di Samoa. I trequarti australiani sono stati rapidamente costretti a cercare luoghi in cui nascondersi, perché quando andavano al placcaggio ne uscivano come pugili suonati, andati al tappeto cinque o sei volte e in cerca di misericordia da parte dell'arbitro.
Era evidente che i samoani avevano un piano di gioco migliore. A differenza dei Wallabies, che correvano di traverso, i samoani sono andati dritti, trovando ben presto spazio in una difesa avversaria spesso arruffata. L'ala samoana Alesana Tuilagi non poteva credere alla quantità di spazio che gli veniva concesso all'undicesimo minuto, quando i Wallabies hanno perso la palla nel breakdown vicino alla linea di meta avversaria. Un rapido passaggio sotto le gambe del centro Seilala Mapusua e Tuilagi era libero di percorrere 80 metri fino alla meta, facendo sembrare Matt Giteau uno sciocco lungo la strada, con un cambio di passo che mandava completamente a vuoto il disperato placcaggio in tuffo dell'apertura.
Poi ai samoani è riuscito di tormentare gli esordienti australiani. Il mediano di mischia Nick Phipps è stato sotto costante pressione, e una carica contro il suo calcio di liberazione dell'estremo samoano Paul Williams ha portato alla seconda meta degli ospiti. Una breve tregua quando l'ala dei Wallabies Digby Ioane ha segnato con un movimento dalla mischia al minuto 39, ma i samoani hanno riacquistato la loro concentrazione nel secondo tempo, quando il seconda linea Kane Thompson ha trovato spazio al 47' e dato loro un vantaggio di 22-13.
I Wallabies sapevano che era il momento di schierare i grossi calibri, chiamando Will Genia, Kurtley Beale, Dan Vickerman e Scott Higginbotham dalla panchina, e per un po' sono sembrati migliorare notevolmente. Ma non sono riusciti a fare progressi, con il centro George Pisi capace invece di scavare una meta al 55', concedendo a Samoa il lusso di sapere che i Wallabies avrebbero avuto bisogno di tre mete trasformate per vincere. Non ci sono arrivati nemmeno vicini. Un pomeriggio indimenticabile è finito con i samoani a ripetere per quattro volte la loro danza di vittoria prima di partire.

Greg Growden

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