giovedì 28 aprile 2011

Brunel: meglio vincere rapidamente

Nel 2009 il Perpignan di Jacques Brunel ha vinto il campionato francese battendo in finale Clermont. Un successo atteso 54 anni. Midi Olympique pubblicò in quell'occasione questo ritratto del futuro allenatore della Nazionale italiana.


Nominato direttore sportivo di Perpignan nell'estate del 2007, Jacques Brunel ha alzato il suo primo Scudo di Brenno lo scorso fine settimana dopo 21 anni trascorsi sulle rive del campionato. Ecco il percorso del tecnico venuto dal Gers.
Non è nella natura di Jacques Brunel farsi trascinare. Ma questo non valeva allo Stade de France. Alzava le braccia, gesticolava, arringava i suoi giocatori, l'allenatore di Perpignan si è lasciato divorare dalla passione, consapevole di essere a pochi minuti dall'incoronazione a campione di Francia. Pochi, interminabili minuti per coronare 21 stagioni su una panchina. "Dopo 21 anni come allenatore, sono finalmente riuscito ad allenare la squadra campione", ha sorriso negli spogliatoi dello Stade de France. Un titolo che è venuto a ricompensare una carriera ricca di soddisfazioni, ma molto meno mediatica di alcuni suoi colleghi.
Al momento di toccare lo Scudo di Brenno ha certamente pensato a tutti quegli anni passati a rincorrere. Se Jacques Brunel ha permesso al Perpignan di chiudere in testa la stagione regolare, aveva già raggiunto questo obiettivo con Auch durante la stagione 1993-1994. Aveva portato il club del Gers al posto numero uno al termine della prima fase. Una prodezza che non era passata inosservata. Colomiers lo aveva perciò chiamato per guidare la sua generazione d'oro con cui avrebbe vinto il Challenge Europeo (1998) prima di incagliarsi nella finale di Coppa Europa la stagione successiva. Nel 1998 ha anche portato Fabien Galthié e compagni fino alle semifinali del campionato (perdendo a Perpignan).
Imparare con Laporte
Lasciò poi l'USC per approdare a Pau. All'arrivo in un club ambizioso un inizio con il botto (dieci vittorie consecutive) e una semifinale testa a testa che si concluse con la vittoria di... Colomiers, grazie all'ultimo penalty di David Skrela. Se Jacques Brunel non aveva ancora visto aprirsi le porte della finale, i suoi risultati non avevano lasciato indifferente Bernard Laporte, giovane selezionatore della squadra francese. L'uomo del Gers, dopo una stagione contraddittoria a Pau, fu così incorporato nei quadri tecnici dei Blues, pochi giorni prima del tour 2001 in Sud Africa, dove il XV di Francia si sarebbe imposto nel primo test (23-32) al termine di un match magnifico.
La collaborazione fra i due fu prorogata fino alla fine della Coppa del Mondo 2007. Sempre all'ombra dell'attuale segretario di Stato per lo sport, l'uomo del Gers ha ricoperto un ruolo essenziale nelle vittorie francesi nel 6 Nazioni del 2007, del 2006 e nei Grandi Slam del 2002 e del 2004. L'esperienza di queste stagioni gli ha permesso di esplorare nuove strade e di perseguire un rugby più completo. Conosciuto come un leader eccellente, ha perfezionato la tattica e tecnica. Esperto di un gioco ruvido che ha fatto la reputazione di Perpignan, era l'uomo giusto per consentire all'USAP di trovare una rotta, appoggiandosi sulla cultura del club catalano.
Difficile inizio
Ma il suo arrivo tardivo a Perpignan, dopo il Mondiale 2007, non gli consentì di trovare un facile debutto in Catalogna. Il gruppo, in mancanza di risultati e costretto a integrare molti giovani, fu, nel cuore dell'inverno, sul punto di implodere. L'USAP vegetava nella parte bassa della classifica a metà stagione. Brunel chiamò Christophe Porcu per serrare le file e trovare il gusto del combattimento. L'8 marzo 2008 i catalani strapparono un successo prezioso e fondamentale contro Parigi sul terreno del Jean-Bouin. Salvata l'unità, l'allenatore poteva iniziare la sua costruzione con l'approvazione del gruppo. L'USAP realizzò una serie di 8 vittorie consecutive. "Quando si vogliono cambiare le cose, bisogna avere la possibilità di ottenere risultati rapidamente", ha riconosciuto al momento di spiegare il lavoro svolto nelle ultime due stagioni. "E' più facile, perché altrimenti i giocatori non capiscono i cambiamenti e tutto diventa complicato. Abbiamo mantenuto la nostra cultura, ma ci siamo evoluti e abbiano trovato un equilibrio nelle nostre potenzialità".
Da quel momento i progressi della squadra sono stati costanti e le iniezioni di richiamo rare (sconfitta all'Aime-Giral contro Parigi alla terza giornata). Il 17 aprile 2009 Perpignan si è installato in testa alla classifica per la prima volta dopo l'arrivo di Jacques Brunel. Poi ha dovuto superare lo scoglio della semifinale. L'uomo di Gers è finalmente riuscito a battere lo Stade Francais con tre mete meravigliose. Allora tutto poteva accadere.
Nicolas Augot


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