Sonny Bill Williams, 25 anni, centro dei Crusaders e degli All Blacks è il nuovo fenomeno del rugby mondiale. Proveniente dal rugby a 13, è anche pugile professionista (3 incontri senza sconfitte). La sua capacità di riciclare palloni con una sola mano sta instaurando un nuovo standard di gioco. Domenica è stato scelto come man of the match al termine della partita di Super 15 vinta dei Crusaders sugli Sharks sudafricani disputata eccezionalmente a Twickenham. Dylan Cleaver, giornalista del New Zealand Herald di Auckland, è stato il primo, alcuni mesi fa, a osservare che questo giocatore faceva cose mai viste prima.
C'è una mano che sta ridefinendo il modo in cui si gioca il rugby. Si tratta di un'appendice ultraterrena, che afferra una palla ellittica della circonferenza di circa 600 millimetri come la maggior parte delle mani afferrano un cheeseburger. Collegata a un braccio che ha qualità simili a quelle dell'ispettore Gadget, ha effetti devastanti mentre chi la usa si diverte, passando il Gilbert "one-hand", spingendo il pallone verso l'alto, con una finta e più in generale rendendo la vita difficile a chi ha il compito di tenere la situazione sotto controllo.
Abbiamo già visto grandi mani giocare con la palla. Le mani di Colin Meads, collaudate dal lavoro nella fattoria di King Country, erano abili ad avvolgere la palla di cuoio come fossero un palo di recinzione. Sono diventate mitiche, ma anche loro dovrebbero ammettere di non avere la destrezza e la gamma di trucchi di cui si parla in questa pagina. Poiché nessuna singola mano ha avuto lo stesso impatto immediato nel rugby internazionale quanto il guantone destro di Sonny Bill Williams.
Se Liberace e Richard Clayderman possono assicurare loro mani per suonare il pianoforte, sicuramente la New Zealand Rugby Union può stipulare una polizza sul prensile Williams.
Abbiamo già visto grandi mani giocare con la palla. Le mani di Colin Meads, collaudate dal lavoro nella fattoria di King Country, erano abili ad avvolgere la palla di cuoio come fossero un palo di recinzione. Sono diventate mitiche, ma anche loro dovrebbero ammettere di non avere la destrezza e la gamma di trucchi di cui si parla in questa pagina. Poiché nessuna singola mano ha avuto lo stesso impatto immediato nel rugby internazionale quanto il guantone destro di Sonny Bill Williams.
Se Liberace e Richard Clayderman possono assicurare loro mani per suonare il pianoforte, sicuramente la New Zealand Rugby Union può stipulare una polizza sul prensile Williams.
"Lui è diverso da qualsiasi cosa abbiamo visto finora. Non è un normale stile di rugby. Questo è interessante per la gente e fa bene alla nostra squadra", ha detto Wayne Smith, assistente allenatore degli All Blacks, che poche ore dopo aver pronunciato queste parole ha fatto parte di una giuria che ha deciso che la buona gente d'Irlanda avrebbe potuto vedere questa mano solo se Sonny Bill fosse stato chiamato in campo dalla panchina. "Non ho visto nessuno [come lui]", ha continuato Smith. "E' solo che possiede un'attrezzatura tecnica diversa da tutto quello che abbiamo osservato prima. Abbiamo visto ragazzi che riciclano la palla in modo strano, lui lo fa in modo consistente”.
Si dice che Williams è simpatico, molto umile nel lavoro di gruppo, proprio come la sua mano. Anche se ha accettato gentilmente che il suo profilo fosse evidenziato, non voleva essere fotografato. Il che va bene: viviamo in un paese dove anche le mani più umili hanno il diritto alla privacy, anche se questo potrebbe aprire la porta a una nuova generazione di paparazzi della mano. A soli 25 anni, e con pochi chilometri di rugby, questa mano non diventerà più grande, ma più intelligente. Mentre la sua conoscenza del rugby si allargherà, saprà istintivamente quando trattenere la palla e quando giocare i suoi trucchi. E negli anni a venire, quelli che l'hanno vista potranno raccontare ai loro nipoti della mano più bizzarra capace di praticare uno sport.
Istinto e visione
Sione Lauaki possedeva l'abilità di realizzare spettacolari giocate a una mano, ma quello che gli mancava era il senso intrinseco del gioco. Ad alcuni piace chiamarla visione periferica, altri lo considerano quasi un sesto senso, ma all'inizio della sua carriera nel rugby Williams sembra aver sviluppato una strana consapevolezza di dove sono i giocatori a sostegno e di quanto tempo ci vorrà loro per arrivare.
Abilità
Una cosa è avere una zampa grande che si può avvolgere attorno alla palla, è un'altra essere in grado di sbrigarsela con accuratezza e in un certo numero di modi diversi. Se Williams avesse un solo stile di offload, le difese imparerebbero presto come e dove attaccarlo nel placcaggio. Ma Williams può passare la palla spingendola verso l'alto in modo convenzionale con la parte anteriore della mano, ma può anche eseguire il "reverse pass" dando l'illusione che sta passando con il dorso della mano. Può passare sopra la testa, nello stile dei quarterback, e almeno una volta ha eseguito un passaggio che può solo essere descritto come un rovescio tennistico.
Forza
Non importa se hai mani delle dimensioni dei piatti per la cena e gli occhi dietro la testa, se sei buttato a terra troppo facilmente. Anche nel contatto Williams è abbastanza forte da rimanere in piedi il tempo sufficiente per liberare il braccio per il passaggio.
Sviluppo
I giocatori di rugby crescono con un rispetto essenziale per il possesso di palla. Perderlo significa per gli avanti fare un lavoraccio nelle fasi statiche o nel breakdown per riconquistarlo. Williams è cresciuto nella rugby league dove l'offload con una sola mano è incoraggiato come un modo per sbloccare le difese. E' una scelta ad alto rischio, ma gli allenatori possono accettare qualche errore sapendo che dopo cinque tentativi la palla viene calciata riconsegnando loro il possesso. "Ha vissuto un periodo, tra i 15 anni e i 20, nella rugby league, dove [l'offload] è stato per lui una grande parte del gioco", dice Wayne Smith.
Fortuna
"E 'come in quel libro, “Outliers, storia del successo”, ci sono sempre coincidenze e fortuna nello sviluppo di peculiarità notevoli", dice ancora Smith. E 'un punto importante che non può essere trascurato. Che cosa sarebbe succeso se a Williams, mentre frequentava il liceo di Mount Albert, un membro dello staff gli avesse detto che lo sport professionistico non era una prospettiva realistica e lo avesse incoraggiato a imparare un mestiere? Cosa sarebbe successo se Williams lo avesse ascoltato? E se, nei suoi primi mesi ai Canterbury Bulldogs, gli allenatori gli avessero detto di trascurare le sue abilità esagerate e di concentrarsi solo sulle competenze di base? E se avesse deciso che il rugby non era per lui? Ci sono stati diversi punti lungo il percorso di Williams in cui il suo talento estremo avrebbe potuto deragliare. I tifosi possono solo ringraziare perché non è accaduto.
Dimensioni
Si tratta di un grosso guantone, di circa 190 millimetri dalla punta del pollice alla punta del mignolo quando la mano è tesa. E' di circa 205 millimetri di lunghezza e 100 di larghezza. La media della mano di un adulto maschio è di 189 millimetri per 84. E 'un semplice fatto anatomico che più grande è la mano, più facile è avvolgerla attorno alla palla con una presa ben stretta, non facile da far perdere al contatto. Soprattutto quando si porta la palla con una mano sola.
Dylan Cleaver
Si dice che Williams è simpatico, molto umile nel lavoro di gruppo, proprio come la sua mano. Anche se ha accettato gentilmente che il suo profilo fosse evidenziato, non voleva essere fotografato. Il che va bene: viviamo in un paese dove anche le mani più umili hanno il diritto alla privacy, anche se questo potrebbe aprire la porta a una nuova generazione di paparazzi della mano. A soli 25 anni, e con pochi chilometri di rugby, questa mano non diventerà più grande, ma più intelligente. Mentre la sua conoscenza del rugby si allargherà, saprà istintivamente quando trattenere la palla e quando giocare i suoi trucchi. E negli anni a venire, quelli che l'hanno vista potranno raccontare ai loro nipoti della mano più bizzarra capace di praticare uno sport.
Istinto e visione
Sione Lauaki possedeva l'abilità di realizzare spettacolari giocate a una mano, ma quello che gli mancava era il senso intrinseco del gioco. Ad alcuni piace chiamarla visione periferica, altri lo considerano quasi un sesto senso, ma all'inizio della sua carriera nel rugby Williams sembra aver sviluppato una strana consapevolezza di dove sono i giocatori a sostegno e di quanto tempo ci vorrà loro per arrivare.
Abilità
Una cosa è avere una zampa grande che si può avvolgere attorno alla palla, è un'altra essere in grado di sbrigarsela con accuratezza e in un certo numero di modi diversi. Se Williams avesse un solo stile di offload, le difese imparerebbero presto come e dove attaccarlo nel placcaggio. Ma Williams può passare la palla spingendola verso l'alto in modo convenzionale con la parte anteriore della mano, ma può anche eseguire il "reverse pass" dando l'illusione che sta passando con il dorso della mano. Può passare sopra la testa, nello stile dei quarterback, e almeno una volta ha eseguito un passaggio che può solo essere descritto come un rovescio tennistico.
Forza
Non importa se hai mani delle dimensioni dei piatti per la cena e gli occhi dietro la testa, se sei buttato a terra troppo facilmente. Anche nel contatto Williams è abbastanza forte da rimanere in piedi il tempo sufficiente per liberare il braccio per il passaggio.
Sviluppo
I giocatori di rugby crescono con un rispetto essenziale per il possesso di palla. Perderlo significa per gli avanti fare un lavoraccio nelle fasi statiche o nel breakdown per riconquistarlo. Williams è cresciuto nella rugby league dove l'offload con una sola mano è incoraggiato come un modo per sbloccare le difese. E' una scelta ad alto rischio, ma gli allenatori possono accettare qualche errore sapendo che dopo cinque tentativi la palla viene calciata riconsegnando loro il possesso. "Ha vissuto un periodo, tra i 15 anni e i 20, nella rugby league, dove [l'offload] è stato per lui una grande parte del gioco", dice Wayne Smith.
Fortuna
"E 'come in quel libro, “Outliers, storia del successo”, ci sono sempre coincidenze e fortuna nello sviluppo di peculiarità notevoli", dice ancora Smith. E 'un punto importante che non può essere trascurato. Che cosa sarebbe succeso se a Williams, mentre frequentava il liceo di Mount Albert, un membro dello staff gli avesse detto che lo sport professionistico non era una prospettiva realistica e lo avesse incoraggiato a imparare un mestiere? Cosa sarebbe successo se Williams lo avesse ascoltato? E se, nei suoi primi mesi ai Canterbury Bulldogs, gli allenatori gli avessero detto di trascurare le sue abilità esagerate e di concentrarsi solo sulle competenze di base? E se avesse deciso che il rugby non era per lui? Ci sono stati diversi punti lungo il percorso di Williams in cui il suo talento estremo avrebbe potuto deragliare. I tifosi possono solo ringraziare perché non è accaduto.
Dimensioni
Si tratta di un grosso guantone, di circa 190 millimetri dalla punta del pollice alla punta del mignolo quando la mano è tesa. E' di circa 205 millimetri di lunghezza e 100 di larghezza. La media della mano di un adulto maschio è di 189 millimetri per 84. E 'un semplice fatto anatomico che più grande è la mano, più facile è avvolgerla attorno alla palla con una presa ben stretta, non facile da far perdere al contatto. Soprattutto quando si porta la palla con una mano sola.
Dylan Cleaver
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