venerdì 22 aprile 2011

I cattivi ragazzi del rugby britannico

Tim, Andy, Ben, Gavin, Delon. Sono i "bad boys" del rugby britannico, protagonisti di una serie di episodi molto censurabili. Esuberanti fino alla violenza, a volte arroganti e sleali, sicuramente stupidi. Quanto basta perché l'Independent si sia chiesto se sta cambiando il codice culturale del rugbista gentiluomo.

Tim Payne
Ben Foden
Gavin Henson
Andy Powell
Delon Armitage
                                                                                              Diciotto mesi fa, preoccupato che "il gioco da teppisti giocato da gentiluomini" stesse diventando rapidamente “un gioco da teppisti giocato da teppisti” - per non parlare di tossicodipendenti, di squadre maleducate in tour che si rifiutano di aiutare gli investigatori locali che chiedono informazioni, di trucchi sfacciati per inventare lesioni usando capsule di sangue fornite dal personale medico - il meglio della Rugby Football Union ha lanciato una campagna pubblica volta a ristabilire senso di disciplina, decenza e dignità. Gli eventi recenti suggeriscono che l'iniziativa sui "valori fondamentali" non è del tutto riuscita.Non è ancora passato un terzo dell'anno, ma la RFU è già stata scottata dalle buffonate di alcuni giocatori di più alto profilo, tra i più pagati in questo sport. Si è visto Delon Armitage, estremo della nazionale dai London Irish, sospeso per aver aggredito un addetto al controllo anti-doping con un linguaggio che farebbe togliere il cappello al propagandista della fiction televisiva Malcolm Tucker: i dirigenti hanno pubblicato il resoconto dell'incidente con il record di Armitage di 15 parole con iniziali "f" e "c" in tre minuti netti. Armitage ha anche spinto la sua vittima prima di minacciare di "schiacciarlo", ed è incredibile che abbia avuto l'ardire di presentare ricorso contro le sue otto settimane di squalifica. Fortunatamente, il ricorso è caduto nel vuoto.
Ben Foden del Northampton, l'uomo che ha sostituito Armitage in nazionale, ha recentemente trascorso una notte in cella perché sospetto di aver provocato danni a un taxi. E infine, lunedì notte, due dei migliori giocatori dei Wasps, il pilone dell'Inghilterra Tim Payne e il terza linea del Galles Andrew Powell, sono stati sospesi dai dirigenti del club in attesa di un'inchiesta interna su episodi di violenza in un pub di Shepherd's Bush. Inutile dire che anche la polizia sta indagando.
Date le circostanze, non c'è un membro del consiglio della RFU che non sia profondamente sollevato alla partenza di Gavin Henson dal campionato inglese. Il celebre centro ha trascorso qualche saltuaria, semi-interessante settimana ai Saracens - quando negli spogliatoi prima del suo esordio gli è stato chiesto di nominare i compagni che gli avrebbero giocato al fianco, il gallese ha clamorosamente fallito il test - prima di partire per il sud della Francia per un periodo di lavoro con Tolone. Due partite ed è sul punto di essere fuori di nuovo, dopo aver fatto arrabbiare e aver litigato con i compagni che non hanno accettato le sue critiche arroganti nei confronti di giocatori del calibro di Jonny Wilkinson e Joe van Niekerk, che hanno contribuito un po' più di lui alla crescita del rugby sulla costa mediterranea.

Tutti gli sport hanno i loro tipi fastidiosi - anche il golf, che di per sé era considerato ben oltre la portata degli scandali fino a quando Tiger Woods non è finito contro un idrante e coinvolto in eventi che ne hanno cambiato la percezione per sempre - e può darsi che la RFU stesse prendendo in giro se stessa pensando che di questi tempi un gruppo di grigi, benestanti custodi del codice di questo sport potessero pontificare di "comportamenti accettabili" con un minimo di impatto sulla vita reale (o meglio, sulla sua versione sportiva). Eppure, Martyn Thomas, chairman dell'organo di governo, ritiene che l'iniziativa sui valori fondamentali sia stata importante, anche se è del tutto realistico circa il suo effetto. "E' stata utile, nel senso che avevamo bisogno di far conoscere al pubblico che siamo preoccupati per le cose che accadono, e che le nostre preoccupazioni erano giustificate", ha detto Thomas: "Penso che la faccenda del sangue finto agli Harlequins sia arrivata al momento giusto, perché ha dimostrato a tutti che le regole stavano slittando. Ma se mi stai chiedendo quello che sento, piuttosto che la linea ufficiale, devo dire che non ho mai visto la campagna per i “valori fondamentali” come una panacea. Ci saranno sempre incidenti isolati, avremo sempre persone che cercano di violare i confini, con l'alcol, la droga, l'imbroglio. Il rugby ha abbandonato lo stereotipo dello sport “per la classe media bianca”. Come ogni altro sport, riflette la società a tutto tondo. E dove siamo, come società? Vediamo in tutti i campi di gioco bambini che vengono da famiglie che fanno fatica a trovare lavoro o non mostrano grande voglia di lavorare, e molto spesso ci troviamo a cercare di inculcare valori che avrebbero dovuto già essere inculcati. Come Union, dobbiamo essere coscienti degli sviluppi. Naturalmente lo facciamo. Ma in una certa misura, tutti abbiamo fallito. Cattivi comportamenti del genere di cui stiamo discutendo si riflettono nello sport, che non necessariamente li provoca".
Thomas continua a rivendicare un certo grado di simpatia per alcuni malfattori: "Sono proiettati sotto gli occhi del pubblico e ci si aspetta che vivano con standard diversi da chi guida il camion della nettezza urbana. E' giusto? Guadagnano un sacco di soldi, suppongo, ma basta questo a giustificare il divario delle aspettative? E' una domanda interessante".
In effetti è così, eppure quando le cose vanno male tra sportivi professionisti, il denaro è spesso un elemento che contribuisce. A parte il fatto che i giocatori di rugby da queste parti guadagnano molto più di quanto il gioco possa sostenere - per 15 anni i club hanno speso troppo per gli stipendi e, a giudicare dagli sforzi di un piccolo gruppo di proprietari di abolire il tetto salariale vigente nella Premiership inglese, non vi è alcuna prospettiva immediata di quello che potrebbe essere definito un controllo di realtà - è inevitabile che una percentuale significativa di giovani, uomini soli con un orario di lavoro breve e un mucchio di denaro contante, troverà il modo di spenderlo. Alcuni lo investono in proprietà, altri al bar. Molti fanno entrambe le cose. E' mai stato diverso? Probabilmente no. La differenza è che ora non ci sono segreti. Non appena i giocatori del Tolone hanno deciso di non parlare dell'incidente Henson, sono subito emersi i dettagli del corso preciso degli eventi. Non appena i Wasps hanno annunciato la sospensione dei loro giocatori, mentre rifiutavano di divulgarne il motivo, c'erano le immagini su internet di Powell a faccia in giù sul pavimento di un pub, circondato dai paramedici. La lezione delle ultime settimane? Se hai intenzione di rovinarti, non aspettarti che ciò avvenga in privato.
Chris Hewett

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