martedì 27 settembre 2011

Italia, quattro mete: e adesso l'Irlanda

ITALIA-USA 27-10

Una meta tecnica su spinta irresistibile dela mischia ha dato agli azzurri il punto di bonus necessario per affrontare alla pari l'Irlanda nello spareggio per i quarti. Ma ci sono voluti 65 minuti per portare a termine la missione. Nel primo tempo mete di Parisse, Orquera e Castrogiovanni.


Martin Castrogiovanni
Partita nata sotto i migliori auspici, con la prima meta messa a segno da Parisse dopo soli due minuti, a conclusione di un'eccellente concatenazione avanti-trequarti alimentata da un ottimo avanzamento del pack. Ma poi sono stati gli americani a prendere in mano il pallino della gara, riuscendo a pareggiare una prima volta con la meta di Wyles, frutto di una poverissima copertura difensiva degli azzurri, e poi di nuovo a quota 10 dopo un penalty per parte. L'Italia si è comunque riportata subito in vantaggio con una meta di Orquera, abile a esplorare un intervallo dopo un set-up della mischia sotto i pali avversari. Altre due volte gli azzurri sono andati vicini alla marcatura con Benvenuti e Castrogiovanni. Il pilone è comunque riuscito a varcare la linea proprio allo scadere, dopo un ottimo movimento di Benvenuti e con il sostegno di Van Zyl. Nella ripresa l'Italia ha messo a frutto la superiorità della mischia chiusa, ma ha dovuto attendere fino al 65' per concretizzarla. Una lunga serie di mischie nei 22 degli Usa non ha sortito l'esito sperato, ma a lungo andare ha provocato l'espulsione temporanea del terza linea Stanfill. Cosa che ha reso inevitabile la successiva meta tecnica. 
Il punto di bonus consente all'Italia di affrontare l'Irlanda nelle condizioni di classifica migliori possibili: per la qualificazione ai quarti servirà una vittoria, ma con qualsiasi punteggio. Quanto alle considerazioni di prospettiva dopo il match con gli Usa, ci sono luci e ombre. La mischia chiusa ha funzionato bene. Meno la touche. Qualche problema nella protezione del mediano di mischia sul gioco a terra. Ma l'aspetto più preoccupante rimane il sistema di difesa al largo, con la linea di trincea che non avanza e subisce la collisione.

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