giovedì 28 aprile 2011

Brunel: meglio vincere rapidamente

Nel 2009 il Perpignan di Jacques Brunel ha vinto il campionato francese battendo in finale Clermont. Un successo atteso 54 anni. Midi Olympique pubblicò in quell'occasione questo ritratto del futuro allenatore della Nazionale italiana.


Nominato direttore sportivo di Perpignan nell'estate del 2007, Jacques Brunel ha alzato il suo primo Scudo di Brenno lo scorso fine settimana dopo 21 anni trascorsi sulle rive del campionato. Ecco il percorso del tecnico venuto dal Gers.
Non è nella natura di Jacques Brunel farsi trascinare. Ma questo non valeva allo Stade de France. Alzava le braccia, gesticolava, arringava i suoi giocatori, l'allenatore di Perpignan si è lasciato divorare dalla passione, consapevole di essere a pochi minuti dall'incoronazione a campione di Francia. Pochi, interminabili minuti per coronare 21 stagioni su una panchina. "Dopo 21 anni come allenatore, sono finalmente riuscito ad allenare la squadra campione", ha sorriso negli spogliatoi dello Stade de France. Un titolo che è venuto a ricompensare una carriera ricca di soddisfazioni, ma molto meno mediatica di alcuni suoi colleghi.

mercoledì 27 aprile 2011

Gavin Henson, un rugbista nello star system

Midi Olympique ha annunciato il licenziamento di Gavin Henson dal Tolone dopo una lite con i compagni. A 29 anni il centro gallese stava tentando di rilanciare in Francia la sua candidatura per la Coppa del mondo, dopo 18 mesi passati più in tivù che su un campo di gioco. La sua è la storia esemplare di un grande talento entrato nello star system. Leggendario il suo calcio piazzato decisivo per la vittoria (e il Grande Slam) del Galles sull'Inghilterra nel 2005. Poi molti infortuni, un'autobiografia controversa, alcuni episodi di cattiva condotta, la partecipazione ad alcuni reality show durante un periodo sabbatico concordato con gli Ospreys, la relazione con la cantante Charlotte Church, con la quale ha avuto due figli. Il ritorno al rugby giocato sembra fallito. In questo lungo articolo, una giornalista del quotidiano gallese Western Mail, traccia un ritratto del personaggio, ma anche della mutazione genetica del rugbista nell'era dello show business. 



Mentre  la verità sul più grande enigma del rugby gallese vaga tra due estremi, l'opinione su di lui è più polarizzata che mai. Per ogni romantico che sogna un figliol prodigo che rientra in squadra per ispirare il Galles alla gloria della Coppa del mondo, c'è un vecchio beffardo per il quale la sua sola meraviglia è stato un calcio piazzato. Per ogni guru del marketing impressionato da come Henson ha costruito il suo marchio c'è un cinico che ruota gli occhi di fronte al patto faustiano che ha firmato con il demone della celebrità. Per ogni donna che si è scaldata per il suo bell'aspetto metrosexual, c'è un maschio sconvolto dal fatto che un normale individuo gallese possa essere interessato ai metodi di depilazione.
Affascinante. Irritante. Esilarante. Esasperante. Sopravvalutato. Sottovalutato. Incompreso. O come uno scrittore di rugby una volta ha scherzato: "E' nei guai, ma non più di quanto valga la pena". Tutto dipende dalla vostra risposta personale al culto di Gavin. Quello che è certo è Henson rimane un paradosso. Dal momento in cui ha allacciato per la prima volta le sue scarpe d'oro ci ha legato in un nodo di messaggi contrastanti.

venerdì 22 aprile 2011

I cattivi ragazzi del rugby britannico

Tim, Andy, Ben, Gavin, Delon. Sono i "bad boys" del rugby britannico, protagonisti di una serie di episodi molto censurabili. Esuberanti fino alla violenza, a volte arroganti e sleali, sicuramente stupidi. Quanto basta perché l'Independent si sia chiesto se sta cambiando il codice culturale del rugbista gentiluomo.

Tim Payne
Ben Foden
Gavin Henson
Andy Powell
Delon Armitage
                                                                                              Diciotto mesi fa, preoccupato che "il gioco da teppisti giocato da gentiluomini" stesse diventando rapidamente “un gioco da teppisti giocato da teppisti” - per non parlare di tossicodipendenti, di squadre maleducate in tour che si rifiutano di aiutare gli investigatori locali che chiedono informazioni, di trucchi sfacciati per inventare lesioni usando capsule di sangue fornite dal personale medico - il meglio della Rugby Football Union ha lanciato una campagna pubblica volta a ristabilire senso di disciplina, decenza e dignità. Gli eventi recenti suggeriscono che l'iniziativa sui "valori fondamentali" non è del tutto riuscita.

giovedì 21 aprile 2011

Quanto costerà la birra alla Coppa del mondo

Quanto costerà una birra alla Coppa del mondo? Inutile dire che si tratta di un'informazione fondamentale per chi ha deciso di volare in Nuova Zelanda per assistere al torneo. Il New Zealand Sunday Herald ha realizzato una serissima mini-inchiesta sull'argomento. Avvertenza: 10 dollari nezelandesi sono circa 5 euro e mezzo. Occhio al budget.

 
I fans del rugby non riceveranno molto resto quando tireranno fuori 10 dollari per una birra alle partite di Coppa del mondo. Al Sunday Herald è stato riferito che gli spettatori dovranno pagare prezzi più elevati del normale per le lattine di Amstel Light o Heineken, le uniche birre in vendita negli stadi.

sabato 16 aprile 2011

Stadio Flaminio, questione di Nervi


Il Flaminio nel 1959

 









Il Sei Nazioni si trasferisce a Firenze? Questa l'ipotesi ritenuta ormai probabile da numerosi addetti ai lavori dopo la lettera inviata dalla famiglia Nervi alla Fir sul progetto di ristrutturazione dello stadio Flaminio. I contenuti della lettera non sono noti, ma i familiari del grande ingegnere scomparso nel 1979, forti delle norme di tutela del diritto d'autore, hanno evidentemente negato, almeno per ora, l'ok al progetto di ristrutturazione affidato all'architetto Eloy Suarez. Per la verità non sono noti neppure i dettagli della ristrutturazione. Si sa soltanto che sono previste tribune in ferro all'esterno delle curve e della tribuna scoperta, che non nasconderebbero la struttura esistente. L'obiettivo è portare la capienza dagli attuali 24 mila posti (8 mila coperti) a 41.845. Ironia della sorte, salvo imprevedibili svolte, tempio del rugby azzurro potrebbe diventare un'altra opera di Nervi, lo stadio “Artemio Franchi” di Firenze.

martedì 12 aprile 2011

Il fascino della vecchia Europa

Meglio la Heineken Cup o il Super rugby dell'emisfero sud? Mick Cleary del Daily Telegraph, dopo i magnifici quarti di finale della coppa europea, non sembra avere dubbi: la differenza la fa il pubblico.


Non importa quello che Dan C, Sonny Bill e i loro compagni possono essere in grado di evocare su un campo da rugby, l'unica cosa che non riescono a tirare fuori dal cappello è uno scenario davvero tribale. Fans fuori casa? Non ce ne sono, amici.
Per il colore, il rumore e il senso sfrenato delle orde in viaggio non c'è momento più esaltante del weekend dei quarti di finale di Heineken Cup.

venerdì 8 aprile 2011

Il fenomeno Sri Lanka



L'International Board ha presentato nei giorni scorsi un rapporto sulla crescita del rugby nel mondo. Tante cifre sulle potenzialità commerciali del mondo ovale, l'ovvia previsione di un possibile sviluppo in chiave olimpica con l'ingresso nel programma del Seven dal 2016, e l'altrettanto ovvia prospettiva di grande business a oriente in vista del mondiali giapponesi del 2019. Trionfo annunciato del marketing. Ma il rapporto riserva anche qualche dato sorprendente. Chi avrebbe immaginato che nella top ten del popolo del rugby ci fosse lo Sri Lanka?