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domenica 5 febbraio 2012

Italia sconfitta: la prima di Brunel

FRANCIA-ITALIA 30-12
Sei Nazioni, Parigi, Stade de France


Francia: Medard; Clerc, Rougerie (75' Mermoz), Fofana, Malzieu; Trinh-Duc (71' Beauxis), Yashvili (60' Parra); Picamoles (64' Harinordouqy), Bonnaire, Dusautoir (cap); Nallet (50' Maestri), Pape; Mas (75' Debaty), Servat (54' Szarzewski), Debaty (60' Poux). All. Saint-Andrè. 
Italia: Masi; Venditti, Benvenuti, Sgarbi (55' Canale), McLean; Burton (54' Botes), Gori (75' Semenzato); Parisse (cap.), Barbieri (67' Favaro), Zanni; Van Zyl (55' Bortolami), Geldenuys; Castrogiovanni, Ghiraldini (75' D'Apice), Lo Cicero (62' Cittadini). All. Brunel.
Marcatori: 11' cp Yashvili, 17' drop Burton, 20' m. Rougerie t. Yashvili, 29' cp Burton, 34' m. Malzieu; 46' cp Burton, 51' cp Yashvili, 53' m. Clerc t. Yashvili, 60' cp Botes, 71' m. Fofana.
Note: cartellino giallo Geldenhuys al 70', primo tempo 15-6.



Quattro mete contro quattro calci. Il tabellino di Francia-Italia è impietoso, anche se gli azzurri hanno disputato una partita orgogliosa e messo in mostra alcune delle potenzialità che le idee di Brunel potrebbero rendere competitive. Nel clima buonista dell'esordio è forse inevitabile vedere il bicchiere mezzo pieno, ma il tecnico francese ha sicuramente in mente una checklist affollata di aree problematiche.

lunedì 24 ottobre 2011

Una finale dominata dalle difese


E' stata una finale dominata dalle difese, come spesso è accaduto. Le analogie maggiori sono forse con la finale di Twickenham del 1991, quando l'Australia eresse un muro di mattoni gialli (e beneficiò di un trucco astuto di Campese) a difesa di un 12-6 timbrato anche allora dalla meta di un pilone. Contro un'Inghilterra andata come la Francia molto vicina al risultato clamoroso, fu un classico peel-off da touche di Daly a rompere l'equilibrio. Ancora più semplice il movimento che ha portato Woodcock oltre la linea: doppio blocco neozelandese, lancio a fondo touche su Kaino e francesi un po' polli a lasciare un varco centrale enorme. Ma che lo schema All Black fosse stato allenato è confermato dalle congratulazioni in diretta di Graham Henry a Steve Hansen. 

sabato 22 ottobre 2011

Nuova Zelanda-Francia: i protagonisti

Ecco i due XV di partenza per la finale. La scheda dei protagonisti è stata redatta dall'agenzia AP.

I capitani: Richie McCaw e Thierry Dusatoir

Nuova Zelanda
15 Israel Dagg ha fatto suo il posto di estremo All Blacks con alcune superbe esibizioni di rugby d'attacco e con la sua abilità sui palloni alti. Ha triturato il midfield australiano due volte all'inizio della semifinale e creato la meta di apertura facendo fuori la difesa con un buon angolo verso la bandierina destra e scaricando poi su Ma'a Nonu completamente smarcato.
14 Cory Jane ha disputato due partite eccezionali sulla fascia destra dopo essere stato rimproverato per una notte alcolica dopo la fase eliminatoria. È stato votato man-of-the-match della semifinale con l'Australia, quando è stato fenomenale nel disinnescare i calci alti e i contrattacchi dei Wallabies.

Villepreux: la Francia in trincea

Su Midi Olympique, Pierre Villepreux illustra le priorità della squadra francese nella finale contro gli All Blacks superfavoriti.


In questa finale, se i francesi hanno una speranza di sconvolgere le probabilità, è logico pensare che la difesa sarà l'arma strategica chiave. Se funziona la difesa, potranno cercare di cogliere tutte le opportunità, sperando che la pressione costringa gli All Blacks a perdere qualche palla per strada nel gioco alla mano o su eventuali calci mal negoziati. L'opzione di sfruttare il gioco dell'avversario non sarà sufficiente, ma la sua efficacia condizionerà il gioco dei Blues quando dovranno utilizzare la palla da situazioni strutturate. Non sarà allora il caso di riconsegnare la palla velocemente al piede come è avvenuto in semifinale contro il Galles.

Nuova Zelanda-Francia: una favola e un pronostico

Il sito PlanetRugby presenta il percorso della Francia verso la finale come la favola del genio della lampada. Elenca tutte le possibilità dei Blues, ma conclude con un pronostico che non dà loro scampo.


All'inizio del torneo era l'incubo peggiore per i fans degli All Blacks: la loro squadra contro lo spauracchio della Francia in finale... senza Dan Carter. La migliore cura per gli incubi è una favola. Così riunitevi intorno a me, se volete, e vi raccontano la storia di Marc Le Moustache e la Lucente Coppa d'Oro.

venerdì 21 ottobre 2011

La Francia può arginare la marea nera?

Shaun Edwards è uno dei tecnici protagonisti del rinascimento gallese. Allenatore della difesa, è uno dei principali collaboratori di Warren Gatland. Sul Guardian spiega quali possibilità ha realisticamente la Francia di mettere in difficoltà gli All Blacks in finale.


E' una strana sensazione. In circostanze meno controverse queste note sarebbero state scritte mentre preparavo una finale dei mondiali. Dopo il quarto di finale contro l'Irlanda, mi sono seduto e ho cominciato ad annotare tutto ciò che sapevo sugli All Blacks 2011 di Graham Henry, come giocano e come giocare contro di loro. La maggior parte degli appunti provengono dal quarto di finale contro l'Argentina, che ha esposto qualche nervo scoperto per 60 minuti, ma il resto è un'aggiunta compulsiva dalla semifinale con l'Australia, quando il Galles già sapeva di essere fuori dalla finale e che i Wallabies sarebbero stati i nostri avversari per il terzo posto. Scrivendo questo secondo capitolo, e dopo una chiacchierata con alcuni allenatori All Black, è stata aggiunta la nota "intensità claustrofobica",  non una frase proprio accattivante, d'accordo, ma era questa la linea piantata da quegli allenatori nella mente dei loro giocatori prima di mandarli ad affrontare l'Australia. Il che riassume quanto accaduto nel quarto di apertura della semifinale all'Eden Park e ho il sospetto che nella finale di domenica sia probabile che vada allo stesso modo.La domanda è se la Francia possa confrontarsi con l'intensità degli All Blacks laddove l' Australia, squadra per natura molto più fluida, non ha potuto farlo. Prima, però, bisogna capire quello che i Blacks cercano di fare alle squadre che sospettano non essere all'altezza della sfida fisica, dallo spietato macinare nel gioco ordinato alla punizione inflitta nelle collisioni in campo aperto.

mercoledì 19 ottobre 2011

Nuova Zelanda-Francia: la finale dell'87



Eden Park, 20 giugno 1987
Nuova Zelanda: 15 John Gallagher (Wellington); 14 John Kirwan (Auckland), 13 Joe Stanley (Auckland), 12 Warwick Taylor (Canterbury), 11 Craig Green (Canterbury); 10 Grant Fox (Auckland), 9 David Kirk (Auckland - capt); 1 Steve McDowell (Auckland), 2 Sean Fitzpatrick (Auckland), 3 John Drake (Auckland), 4 Murray Pierce (Wellington), 5 Gary Whetton (Auckland), 6 Alan Whetton (Auckland), 7 Michael Jones (Auckland), 8 Wayne Shelford (North Harbour). Riserve: Bernie McCahill (Auckland), Frano Botica (North Harbour), Bruce Deans (Canterbury), Zinzan Brooke (Auckland), Richard Loe (Waikato), Andy Dalton (Counties).
All. Brian Lochore.
Francia: 15 Serge Blanco (Biarritz); 14 Didier Camberabero (Beziers), 13 Philippe Sella (Agen), 12 Denis Charvet (Toulouse), 11 Patrice Lagisquet (Bayonne); 10 Frank Mesnel (Racing), 9 Pierre Berbizier (Agen); 1 Pascal Ondarts (Biarritz), 2 Daniel Dubroca (Agen - capt), 3 Jean-Pierre Garuet (Lourdes), 4 Alain Lorieux (Aix-les-Bains), 5 Jean Condom (Biarritz), 6 Eric Champ (Toulon), 7 Dominique Erbani (Agen), 8 Laurent Rodriguez (Montferrand).
Riserve: Philippe Dintrans (Tarbes), Louis Armary (Lourdes), Jean-Luc Joinel (Brive), Rodolphe Modin (Brive), Marc Andrieu (Nimes), Jean-Baptiste Lafond (Racing).
All. Jacques Foroux.
Marcatori: 14' drop Fox, 17' m. Jones t. Fox; 45' cp Camberabero, 47' cp Fox, 53' cp Fox, 60' m. Kirk, 62' m. Kirwan, 66' cp Fox, 75' cp Fox, 80' m. Berbizier t. Camberabero.
Arbitro: Kerry Fitzgerald (Australia).
Note: scrosci di pioggia, spettatori 48035, primo tempo 9-0, nessuna sostituzione.


L'immagine di David Kirk che solleva per la prima volta la Webb Elli Cup è diventata l'icona del nuovo inizio che avrebbe portato il rugby, otto anni dopo, ad archiviare l'epoca del gioco amatoriale. Forse solo Nelson Mandela con la maglia numero 6 degli Springboks ha lasciato una traccia più significativa nella storia di questo sport. Quella partita tra Nuova Zelanda e Francia resta comunque una pietra miliare, oltre che un ricordo indelebile per chi ha avuto la fortuna di esserne testimone. E il fatto che 24 anni dopo si ripeta la sfida chiude un cerchio magico che cominciò ad essere disegnato quel 20 giugno 1987.

sabato 15 ottobre 2011

Francia in finale, battuto un Galles eroico

FRANCIA-GALLES 9-8

Il placcaggio di Warburton

E' andato tutto storto al Galles. L'infortunio al pilone Adam Jones dopo pochi minuti. Poi l'espulsione al 18' del capitano Sam Warburton per un placcaggio illegale. Da quel momento in poi una partita eroica dei gallesi, nobilitata dall'unica meta del match, segnata dal mediano di mischia Mike Phillips. Ma sul 9-8 per i francesi la trasformazione di Stephen Jones che finisce sul palo. La Francia non ha fatto nulla di significativo per vincere, va però in finale grazie ai tre calci di Parra. Il Galles può recriminare sulla cattiva giornata di Hook al piede, mentre Halfpenny ha mancato di poco un penalty da metà campo quasi allo scadere. Fino al termine il Galles in 14 ha continuato ad attaccare, ma non ha avuto la lucidità di liberare la palla per un drop di Stephen Jones. Commovente l'ultima azione in 22 fasi con i gallesi esausti e ormai incapaci di avanzare, fino all'errore inevitabile.

venerdì 14 ottobre 2011

Francia-Galles, un pronostico

Prima semifinale. Ecco la presentazione della sfida contenuta nel sito Planetrugby.com. Che dà i gallesi favoriti.
Sam Warburton
 

Thierry Dusatoir











La miseria di 80 minuti questo sabato è tutto ciò che divide il Galles e la Francia dall'essere la prima nazione in finale alla Coppa del mondo. Dite quello che volete su di loro, ma i francesi sono ancora in piedi nonostante ciò che stava diventando un'uscita di scena imbarazzante per Marc Lièvremont. E che differenza può fare una settimana, da quando si parlava di loro come se avessero una piccola possibilità di battere l'Inghilterra, mentre oggi molti definiscono la situazione da “testa o croce”.

martedì 15 marzo 2011

Perché abbiamo battuto i francesi

Il selezionatore azzurro Nick Mallett
Nick Mallett ha scritto per il "Daily Telegraph" un commento alla vittoria dell'Italia sulla Francia. Il tecnico azzurro puntualizza il suo punto di vista sui motivi del successo e sul valore della sua squadra in campo internazionale.





 

Battere i francesi è una performance straordinaria, anche se loro sono arrivati ​​a Roma un po' compiaciuti e arroganti. Ho detto alla squadra che è stato uno dei migliori momenti della mia carriera di allenatore, l'equivalente di portare il Sud Africa in Nuova Zelanda a battere gli All Blacks. Ma come abbiamo fatto? Ecco cinque ragioni.

sabato 12 marzo 2011

ITALIA-FRANCIA 22-21 FANTASTICO FANTASTICO FANTASTICO!!!!

La meta di Andrea Masi
Mirco Bergamasco
FANTASTICA IMPRESA DELL'ITALIA AL FLAMINIO. GLI AZZURRI DI NICK MALLETT BATTONO PER LA PRIMA VOLTA LA FRANCIA NEL SEI NAZIONI. UNA META DI MASI E 17 PUNTI AL PIEDE DI MIRCO BERGAMASCO PER IL 22-21 FINALE. L'ITALIA ASPETTAVA QUESTO RISULTATO DA 14 ANNI, DALLA VITTORIA DI GRENOBLE, CHE FINORA ERA RIMASTA L'UNICA CONTRO I TRANSALPINI.
    Placcaggio di Semenzato

    Sergio Parisse





    IL TABELLINO




    Italia: Masi; Benvenuti, Canale, Garcia, Mi. Bergamasco; Orquera (18' st Burton), Semenzato; Parisse (cap.), Barbieri (18' st Derbyshire), Zanni; Del Fava, Dellapè (12' st Geldenhuys); Castrogiovanni, Festuccia (7' st Ghiraldini), Lo Cicero (7' st Perugini). All. Mallett.
    Francia: Medard; Huget, Rougerie, Jauzion (31' st Traille), Clerc; Trinh-Duc, Parra; Chabal (17' st Thion), Bonnaire, Dusatoir (cap.); Nallet (17' st Harinordoquy), Pierre; Mas (1' st Ducalcon), Servat (18' st Guirado), Marconnet. All. Lievremont.
    Arbitro: Lawrence (Nuova Zelanda).
    Marcatori: 2' cp Mi. Bergamasco, 15' m. Clerc, 21' cp Parra, 24' cp Mi. Bergamasco; st 6' cp Parra, 11' m. Parra t. Parra, 20' m. Masi t. Mi. Bergamasco, 24' cp Mi. Bergamasco, 28' cp Parra, 31' cp. Mi. Bergamasco, 36' cp Mi. Bergamasco calcio. 
    Note: spettatori 34.000, primo tempo 6-8.

    LE FOTO





    Nostalgia di Dominguez

    Massimo Calandri, giornalista di Repubblica, ha intervistato Diego Dominguez alla vigilia del match del Flaminio tra Italia e Francia.

     
    Ci fosse ancora Diego Dominguez, oggi una partita come questa potremmo anche sognare di vincerla, invece di pensare già al cucchiaio di legno e allo spareggio di sabato prossimo con la Scozia. Ci fosse lui, che calciava l´ovale come nessuno - nel ‘97 a Grenoble segnò coi piedi metà dei 40 punti dell´unico successo sui "galletti" - , in questi anni avremmo cambiato l´inerzia di un Sei Nazioni che ci vede sempre troppo lontani dagli altri. Invece Italia-Francia al Flaminio (ore 15.30, diretta su SkySport2 e differita su La7 dalle 18) sembra una favola per bambini cattivi. Con gli azzurri destinati a finire nelle fauci dell´Orco: il gigante barbuto, Sébastien Chabal.
    «Entriamo in campo aggressivi e determinati, mostrando di non aver paura: se riusciamo a restare in partita per un´ora, allora la favola può avere un lieto fine».
    Parola di Diego Dominguez.


    mercoledì 9 marzo 2011

    Chabal, la Francia non ha di meglio?

    Sebastien Chabal, il Cavernicolo oppure l'Orco nel bestiario mediatico, è da anni un'icona del rugby francese. Ma il suo rendimento e il suo mediocre bagaglio tecnico sono stati spesso bersaglio di critiche severe. Dopo la deludente prestazione contro l'Inghilterra ecco come lo ha trattato un giornalista di Liberation. In attesa che l'Orco si riscatti contro l'Italia.

    Sebastien Chabal
     E' possibile darci un taglio? Vale davvero la pena di parlarne? Rispondo con una domanda: conosci una sola persona nel "popolo del rugby" che sia soddisfatta per la presenza di Sebastien Chabal nel team di Francia? La risposta è no. Che ci fa lì?
    Intervistato sulla prestazione dell'uomo che ha iniziato la partita contro l'Inghilterra nella posizione di numero otto, Marc Lievremont ha detto: "Non mi sento di dire che abbia fatto una brutta partita”. Aveva però dovuto attendere fino al 14' per vedere intervenire il giocatore del Racing per la prima volta nel gioco, quando il XV di Francia aveva già realizzato due movimenti importanti (due azioni lunghe circa un minuto, con sette e nove tempi di gioco).
    E che cosa ha fatto Chabal? Un tocco pericoloso su una palla che era schizzata fuori da una ruck mal negoziata, invece di andare a terra per controllarla. Abbiamo poi notato, a suo debito, un fuorigioco grossolano che ha portato al terzo penalty di Flood (17'), due percussioni sulle quali, dopo aver avanzato di un metro, è indietreggiato di due o tre (18', 26'), e due partenze da mischie disordinate, una dalla quale è stato salvato dall'arbitro che ha concesso una penalità alla prima linea francese (20'), l'altra che ha provocato il gioco al piede di Huget e restituito la palla all'Inghilterra (24').