sabato 22 ottobre 2011

Nuova Zelanda-Francia: una favola e un pronostico

Il sito PlanetRugby presenta il percorso della Francia verso la finale come la favola del genio della lampada. Elenca tutte le possibilità dei Blues, ma conclude con un pronostico che non dà loro scampo.


All'inizio del torneo era l'incubo peggiore per i fans degli All Blacks: la loro squadra contro lo spauracchio della Francia in finale... senza Dan Carter. La migliore cura per gli incubi è una favola. Così riunitevi intorno a me, se volete, e vi raccontano la storia di Marc Le Moustache e la Lucente Coppa d'Oro.
C'era una volta, nella terra del Down Under (alcuni la chiamavano Mordor) un gioco, un bel gioco. E avvenne che le nazioni del mondo si recassero in questa terra favolosa delle lunghe nuvole bianche (anche se erano per lo più sul grigio) a giocare a questo bel gioco per conquistare un premio, la più preziosa delle coppe d'oro. Un giorno il capo dei Bleus strofinò la coppa, e con suo grande stupore, apparì un genio (non conosciamo il suo nome ma era molto piccolo, molto veloce e molto difficile da catturare, così lo chiameremo Vincent). Il genio disse che avrebbe concesso al suo nuovo amico Marc tre desideri come ringraziamento per avergli consentito di lasciare lo spazio ristretto all'interno della coppa (appena superato il jet lag, ovviamente).
"Fantastique!" disse Marc ed espresse il suo primo desiderio. "Vorrei che tutte le nazioni potenti del Sud finissero dall'altra parte del sorteggio". E così avvenne che i Wallabies perdessero contro gli uomini in verde e che gli Springboks avessero la meglio sui Dragoni sputafuoco.
"Formidable!" disse Marc ed espresse il suo secondo desiderio. "Mi auguro che finiremo secondi nel nostro gruppo e di qualificarci per i quarti di finale, non importa quale". E così avvenne che il Canada battesse Tonga, così che anche una catastrofe nella loro ultima partita non mandasse Marc e il suoi non-così-allegri ragazzi a casa.
“Fabuleux!” disse Marc. "Non ti preoccupare genio, adesso possiamo arrangiarci. Possiamo sempre trovare qualcosa di speciale per battere gli Anglais". E così avvenne che la Francia finalmente giocasse 40 minuti di solido rugby, abbastanza per eliminare i loro vecchi rivali.
“Fenomenale!” disse Marc. "Potrebbe essere necessario un po' di aiuto per arrivare alla finale, signor Genio, quei Draghi stanno sputando un sacco di fuoco". E così avvenne che il genio ponesse una magica carta rossa nel taschino dell'arbitro. Ed ecco, i Bleus sono in finale!
"Beh, questo è tutto per i vostri tre desideri, mon ami", disse il genio. "Ora sei solo. Buona fortuna contro gli All Blacks!"
Fine della storia.

Non ci vuole un enorme sforzo di immaginazione per vedere che la Francia è stata un po' fortunata ad arrivare fin qui. Marc Lievremont ha riassunto al meglio la situazione quando ha detto, dopo la vittoria in semifinale, che la Francia aveva avuto un "angelo custode". Infatti, i tifosi degli All Blacks che temevano un incontro con loro vecchia nemesi riposano più serenamente dopo aver visto il XV di France inciampare sulla via del ritorno all'Eden Park, palcoscenico della finale tra le due nazioni nella Coppa del mondo 1987.
Come chiunque riconosca la differenza tra una maul e un mall (centro commerciale, ndr) vi dirà, gli All Blacks saranno domenica i favoriti in misura schiacciante, dopo aver spazzato via i francesi con apparente facilità nella fase eliminatoria quasi esattamente un mese fa. Ma prima che i kiwi comincino a contare i loro polli, o le loro Coppe del mondo, vale la pena ribadire che con la sola fortuna non si arriva a un finale RWC e che questa squadra francese non manca di talento.
Nel caso sia necessario rinfrescarvi la memoria, i tricolores sono l'unica squadra, oltre al Sudafrica, che ha battuto gli All Blacks in Nuova Zelanda negli ultimi otto anni - conquistando la vittoria a Dunedin due anni fa. Sono anche la squadra che per ultima a battuto i padroni di casa all'Eden Park, nel 1994. La capacità della Francia di sconvolgere gli All Blacks in Coppa del mondo è così ben documentata che non c'è bisogno di insisterci su. Sulla carta, la Francia ha le risorse per creare lo sconvolgimento che nessuno osa prevedere. Una rapida occhiata alle loro sei partite in questo torneo non lascia presagire che possa vincere domenica, ma uno sguardo più ravvicinato al contesto entro cui sono maturati quei risultati spinge a riflettere. Gli esperti in poltrona di tutto il mondo diranno che qualsiasi partita che coinvolge i francesi dipende dal loro accendersi o no. E' tutto nella loro testa. La Francia ha portato a casa il macinato ogni volta che ne aveva bisogno. E' stata abbastanza insignificante per un'ora contro il Giappone e il Canada, ma non appena c'è stata la pressione di ottenere un punto di bonus, le mete sono venute come un'inondazione. I francesi non avevano bisogno di vincere contro la Nuova Zelanda né contro Tonga. Sono stati mediocri per 75 minuti contro gli isolani fino a quando si sono resi conto che avevano bisogno di una meta per salvare il punto di bonus perdendo... e la meta non si è fatta attendere. L'Inghilterra è stata dominata per tutto il primo tempo e quindi non c'era molta motivazione a costruire sopra un vantaggio di 16-0. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se Stephen Jones avesse centrato la sua trasformazione mettendo i 14 gallesi avanti in quella fatidica semifinale, ma sono convinto che la Francia sarebbe stata in grado di cambiare marcia, se avesse avuto bisogno di modificare il suo approccio conservativo per attaccare. Lièvremont sa fin troppo bene che non c'è niente di peggio che una squadra poco focalizzata avendo assaporato come un giocatore la sconfitta nella finale del 1999. La sua squadra non sembra dargli molto ascolto in questi giorni, ma la sua esperienza personale aggiunge legittimità ai suoi discorsi pre-partita.
Sicuramente la motivazione non sarà un problema domenica. Ma sarà sufficiente? Dipende esclusivamente dalla capacità della Nuova Zelanda per far fronte alla pressione. Se gli All Blacks giocheranno al loro pieno potenziale, il risultato è scontato. I padroni di casa sono così evidentemente bravi e lo hanno dimostrato la scorsa settimana. La prestazione di Aaron Cruden contro l'Australia ha messo a tacere tutti i dubbi sulla sua capacità di affrontare la grande occasione. La Nuova Zelanda non ha veri punti deboli - se segna per prima sarà tutto finito. Ma se il formidabile pack francese e il suo roccioso gioco strutturato potrà mantenere la squadra in partita per 30 minuti, giusto il tempo per piantare un seme di dubbio nelle menti dei kiwi, allora il peso delle aspettative sulle spalle dei padroni di casa potrebbe produrre le crepe che sono state invisibili nelle ultime sei settimane. Un momento di magia ispirato da artisti del calibro di Vincent Clerc o Maxime Médard .... e un sogno potrebbe trasformarsi in un incubo. Ma non suona un po' troppo come una favola?


Risultati precedenti:
2011. Nuova Zelanda 37-17 a Auckland
2009. Nuova Zelanda 39-12 a Marsiglia
2009. Nuova Zelanda 14-10 a Wellington
2009. Francia 27-22 a Dunedin
2007. Francia 20-18 a Cardiff
2007. Nuova Zelanda 61-10 a Wellington
2007. Nuova Zelanda 42-11 a Auckland
2006. Nuova Zelanda 23-11 a Parigi
2006. Nuova Zelanda 47-3 a Lione
2004. Nuova Zelanda 45-6 a Parigi
2003. Nuova Zelanda 40-13 a Sydney
2003. Nuova Zelanda 31-23 a Christchurch
2002. Francia-Nuova Zelanda 20-20 a Parigi
2001. Nuova Zelanda 37-12 a Wellington
2000. Francia 42-33 a Marsiglia
2000. Nuova Zelanda 39-26 a Parigi
1999. Francia 43-31 a Twickenham

Pronostico: devi essere molto coraggioso - o francese - per scommettere contro i padroni di casa. Gli All Blacks sono stati la squadra migliore in questo torneo e meritano la loro favola a lieto fine. Nelle ultime quattro partite contro la Francia, la Nuova Zelanda ha segnato 13 mete. Possiamo considerare questo scontro a senso unico. La Nuova Zelanda vince di 20 punti.

Data: Domenica 23 ottobre
Calcio d'inizio: 21.00 (ora locale)
Luogo: Eden Park, Auckland
Meteo: 16 ° C. Sereno o poco nuvoloso, piccola possibilità di pioggia.
Arbitro: Craig Joubert (Sudafrica)
Assistenti: Alain Rolland (Irlanda), Nigel Owens (Galles)
Tmo: Giulio de Santis (Italia)
Ross Hastie

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