Sul Daily Telegraph Paul Ackford si esercita a elencare alcuni luoghi comuni del rugby sfatati da questa Coppa del mondo.
Cory Jane |
Victor Matfield e John Smit hanno lasciato i Boks, Brian O'Driscoll l'Irlanda, Mario Ledesma l'Argentina, Jonny Wilkinson, Mike Tindall e Lewis Moody è improbabile che vestano ancora la maglia dell'Inghilterra e ci saranno altri pensionamenti notevoli e retrocessioni mentre questo torneo arriva al punto culminante nei prossimi dieci giorni. Fa tutto parte del rugby. Ma che accade di altre verità che hanno fatto parte del folklore del rugby nel corso degli anni? Alcune di esse devono essere in fase di revisione visto quello che è successo in questa Coppa del mondo. Ecco qui, da prendere con una buona dose di sale, quelle che possiamo considerare alcune nuove confutazioni ovali.
1. Le Coppe del mondo sono vinte dalle squadre imbattute.Questo è stato vero per tutti i tornei del passato, e può esserlo se gli All Blacks vanno a vincere. Ma la Nuova Zelanda è l'unica semifinalista con un record del 100 per cento. L'Irlanda ha battuto l'Australia, il Sudafrica ha battuto il Galles e la Francia ha perso due volte, con gli All Blacks e Tonga. Ancora più straordinario, Galles, Francia e Australia sono semifinaliste dopo essere arrivati secondi nei rispettivi gironi.
2. Sono gli avanti a vincere le partite, i trequarti a decidere di quanto.
La supremazia degli avanti è ancora un fattore determinante per il risultato di molte partite, ma non nella stessa misura. Nel quarto di finale Galles-Irlanda gli irlandesi hanno conquistato il 54 per cento di possesso e passato l'incredibile cifra di 14 minuti e 51 secondi nei 22 del Galles, a fronte dei 6 minuti e 34 secondi in cui il Galles è rimasto accampato nella zona rossa dell'Irlanda. Eppure Irlanda perso la partita di 12 punti.
Le statistiche di Wellington, dove erano di fronte Australia e Sudafrica, sono ancora più notevoli, con i Boks a godersi il 76 per cento del territorio e 11 minuti e 30 secondi nella zona rossa rispetto ai 3 minuti e 31 secondi degli australiani. Sembra che non conti più quanti palloni si conquistano, ma piuttosto cosa si fa quando li si conquista.
3. Le Coppe del mondo sono animate dalla magia delle Isole del Pacifico.
Sì, Tonga ha battuto la Francia, e, sì, Samoa è arrivata vicina al Galles e costretto il Sudafrica a darsi una mossa, ma Figi-Samoa all'Eden Park è stato probabilmente il più noioso e sterile incontro del torneo finora. Le Figi sono state terribili in generale e Tonga molto ordinaria contro il Canada e gli All Blacks. Inoltre, questa Coppa del mondo è stata la terza delle quattro più recenti in cui nessuna squadra questo trio è approdata ai quarti di finale, una conseguenza, credo, del fatto che molti dei loro giocatori lavorano in Europa e vengono risucchiati nello stile ottuso dell'emisfero settentrionale.
4. L'esperienza è fondamentale nei big match.
Le Coppe del Mondo in linea di massima sono stati vinte da squadre con molti caps, ma due dei quarti di finale hanno contraddetto questa tendenza. Il Galles ha superato l'Irlanda pur essendo, in media, due anni più giovane per ogni uomo e con 562 caps nel suo XV di partenza rispetto ai 734 dell'Irlanda. L'Australia che ha fatto un numero con i Boks aveva anch'essa uomini mediamente più giovani di due anni e con 523 caps nel loro line-up di partenza rispetto ai 836 del Sudafrica. I francesi erano leggermente più anziani e più esperti dell'Inghilterra, mentre i numeri del match All Blacks-Pumas non sono rilevanti, perché i Pumas non hanno la possibilità di giocare tanti test internazionali quanti ne giocano gli altri arrivati ai quarti di finale. Gli argentini erano comunque mediamente più vecchi di un anno.
Le Coppe del Mondo in linea di massima sono stati vinte da squadre con molti caps, ma due dei quarti di finale hanno contraddetto questa tendenza. Il Galles ha superato l'Irlanda pur essendo, in media, due anni più giovane per ogni uomo e con 562 caps nel suo XV di partenza rispetto ai 734 dell'Irlanda. L'Australia che ha fatto un numero con i Boks aveva anch'essa uomini mediamente più giovani di due anni e con 523 caps nel loro line-up di partenza rispetto ai 836 del Sudafrica. I francesi erano leggermente più anziani e più esperti dell'Inghilterra, mentre i numeri del match All Blacks-Pumas non sono rilevanti, perché i Pumas non hanno la possibilità di giocare tanti test internazionali quanti ne giocano gli altri arrivati ai quarti di finale. Gli argentini erano comunque mediamente più vecchi di un anno.
5. La scarsa disciplina fuori dal campo incide sui risultati.
Ehm, non proprio. L'All Black Cory Jane è stato beccato con una sigaretta e una pinta di birra in violazione dei protocolli di squadra prima della partita con l'Argentina e poi ha giocato una partita da schianto. Gli irlandesi se la sono goduta durante la fase a gironi superata senza sconfitte. La Francia è stata leziosa e temperamentale in tutto il torneo. E l'ala Aussie James O'Connor è stato in panchina nella prima partita dei Wallabies contro l'Italia, avendo subito un turno di squalifica prima del torneo per aver saltato la foto ufficiale dopo una serata in città. Il cattivo comportamento fuori dal campo diventa un problema solo quando è accompagnato da cattive prestazioni in campo.Paul Ackford
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